Incontro tra collettivi! Stupenda Marlene...
Sabato 12 luglio alle ore 20.30 presso il Lavatoio al Festival dei Teatri di Santarcangelo abbiamo incontrato Marlene, esponente del collettivo Bomba Suicida di Lisbona. Un incontro magico e folgorante...
Creato nel 2010, Guintche deriva dall’immagine di una persona, disegnata come ricordo di un concerto.
Lentamente questa figura maschile, a cui l’artista ha dato il nome di Guintche, ha iniziato a crescere e ad acquisire una vita propria, a farsi autonoma, a ribellarsi.
È così che le figure danno vita a personaggi autonomi, a esseri il cui destino è precisamente quello di tradire le aspettative: Guintche è, in questo senso, la forma di vita intensa nata e partita da quell’essenza originale e informe. Non più la continuazione di un pensiero, ma una danza. C’è qualcosa di indomabile nel corpo e nella performance di Marlene Monteiro Freitas, qualcosa di esotico e di selvaggio che si trasforma continuamente in scena e attira e trattiene con forza magnetica, animale, senza scivolare mai in una forma di psicologia o di soggettività, senza avere o cercare identità. Lo spettatore viene attratto in una forma di vertigine e poi lasciato lì, solo con gli altri, solo di fronte a un’immagine radicale dell’altro.
Lentamente questa figura maschile, a cui l’artista ha dato il nome di Guintche, ha iniziato a crescere e ad acquisire una vita propria, a farsi autonoma, a ribellarsi.
È così che le figure danno vita a personaggi autonomi, a esseri il cui destino è precisamente quello di tradire le aspettative: Guintche è, in questo senso, la forma di vita intensa nata e partita da quell’essenza originale e informe. Non più la continuazione di un pensiero, ma una danza. C’è qualcosa di indomabile nel corpo e nella performance di Marlene Monteiro Freitas, qualcosa di esotico e di selvaggio che si trasforma continuamente in scena e attira e trattiene con forza magnetica, animale, senza scivolare mai in una forma di psicologia o di soggettività, senza avere o cercare identità. Lo spettatore viene attratto in una forma di vertigine e poi lasciato lì, solo con gli altri, solo di fronte a un’immagine radicale dell’altro.
ideazione e performance Marlene Monteiro Freitas
luce Yannick Fouassier
suono Cookie
costumi Catarina Varatojo
produzione e distribuzione Andreia Carneiro (Bomba Suicida) e Erell Melscoet
co-produzione ZDB-Negócio
residenze O Espaço do Tempo, Alkantara Festival
con il supporto di RE.Al / Forum Dança
un ringraziamento speciale a Avelino Chantre, Pedro Lacerda, João Francisco Figueira
luce Yannick Fouassier
suono Cookie
costumi Catarina Varatojo
produzione e distribuzione Andreia Carneiro (Bomba Suicida) e Erell Melscoet
co-produzione ZDB-Negócio
residenze O Espaço do Tempo, Alkantara Festival
con il supporto di RE.Al / Forum Dança
un ringraziamento speciale a Avelino Chantre, Pedro Lacerda, João Francisco Figueira
Marlene
Monteiro Freitas nasce a Capo Verde dove è stata membro e co-fondatrice
del gruppo di danzatori Compass e ha collaborato con il musicista Vasco
Martins. Dopo i suoi studi di danza presso il P.A.R.T.S. (Bruxelles) e
la Fundação Calouste Gulbenkian a Lisbona, sviluppa un progetto di danza
con la comunità di Cova de Moura. Lavora regolarmente con, tra gli
altri, Emmanuelle Huynn, Loïc Touzé, Tânia Carvalho, Boris Charmatz.
Le sue creazioni includono (M)imosa (2011), un progetto sviluppato insieme a Trajal Harell, François Chaignaud e Cecilia Bengolea, A Seriedade do Animal (2009-10), Uns e Outros (2008), A Improbabilidade da Certeza (2006), Larvar (2006), Primeira Impressão (2005). Fa parte del collettivo Bomba Suicida di Lisbona.
Le sue creazioni includono (M)imosa (2011), un progetto sviluppato insieme a Trajal Harell, François Chaignaud e Cecilia Bengolea, A Seriedade do Animal (2009-10), Uns e Outros (2008), A Improbabilidade da Certeza (2006), Larvar (2006), Primeira Impressão (2005). Fa parte del collettivo Bomba Suicida di Lisbona.
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